(CAVALIERI MARVEL)

 

N° 82

 

 

HAVE GUN - WILL TRAVEL

 

Di Carlo Monni

 

 

1.

 

 

            I due alti grattacieli noti come Solomon Towers, sessanta piani ciascuno, svettano verso il cielo e costituiscono un’anomalia in una zona costituita perlopiù da basse case residenziali di gente molto ricca o comunque benestante.

            Al cinquantesimo piano c’è una porta in legno di noce sovrastata dal numero 555. Sulla porta una semplice scritta: Justice Inc. Alla sua destra una porta più piccola, marcata 555A, senza nessuna targa. Entrando ci si trova in una sala d’aspetto che oggi è affollata di gente in costume, molti dei presenti sono nella Most Wanted List del F.B.S.A. e di altre agenzie. Sono qui per una particolare audizione per un lavoro con la rinata Justice Inc. Quasi tutti sono stati contattati personalmente ed hanno ricevuto una discreta somma a copertura delle spese, cosa che li ha invogliati a presentarsi.

            Dalla stanza vicina tre uomini e una donna li osservano tramite un monitor.

-Che ne dite?- chiede Paladin a Rick Mason, Mark Raxton e Ariel Tremmore.

-Direi che vanno benissimo.- dice Ariel.

-Per i nostri scopi sono perfetti.- aggiunge Mason -Sono dei professionisti nel loro campo.-

-La penso anch’io così.- conviene l’uomo chiamato Molten.

            Paladin accende un interfono e dice con voce stentorea:

-Potete entrare.-

            Nel salone entrano undici donne e otto uomini di etnie differenti, tra cui sei neri e tre asiatici. Paladin li squadra tutti e scandisce i loro nomi:

-Aspide, Bandit, Batroc, Blacklash, Black Lotus, Siena Blaze, Callisto, Copycat, Daken, Delilah, Elettro-Onda, Malizia, Marko L’uomo Montagna, Scarabeo D’oro, Silhouette, Skein, Thundra, Uomo Scimmia, Whiplash. Avete tutti ricevuto un invito per questo… colloquio e sono lieto che abbiate accettato. Siete tutti dei combattenti esperti ed io vi offro un’opportunità di lavoro decisamente unica. La Justice Inc. è la più grande agenzia di servizi superumani esistente e si sta riorganizzando dopo un periodo di inattività.-

-Non è il mio stile lavorare in pianta stabile per qualcuno.- replica Batroc con un esagerato accento francese.

-E la cosa ci sta benissimo. La nuova Justice Inc. si servirà di operativi freelance selezionati per la singola missione. Tra una missione e l’altra potrete gestire il vostro tempo come vorrete.-

-A me sta bene.- dice la donna dai capelli neri con una benda sull’occhio destro che veste gilet e pantaloni di pelle nera e una maglietta rossa che le lascia scoperta la pancia.

-Anch’io sono della partita.- commenta quello chiamato Daken sfoderando un paio di artigli di metallo per mano -Datemi un bersaglio e io lo colpirò.-

-Avete speso un sacco di soldi e di tempo per rintracciarci tutti.- dice Black Lotus -Di alcuni dei miei compagni ignoravo perfino l’esistenza... come il nostro amico con gli artigli che mi ricorda qualcuno.-

-Se vuoi possiamo approfondire la conoscenza.- replica Daken.

-Perché no? Sono certa che sarebbe piacevole.-

-C’è una cosa che non capisco.- dice la donna di nome Whiplash -La maggior parte dei presenti, almeno quelli che conosco, sono supercriminali e il resto sono mercenari pronti a vendere i loro servigi al miglior offerente. Sono questi gli agenti che volete per la vostra Justice Inc.?-

-I più affidabili per quanto mi riguarda.- risponde Paladin -Fedeli a chi li paga e non a qualche fumoso ideale, pronti a fare quel che si ordina loro senza chiedersi se sia legale o etico. La gente che ci paga vuole che arriviamo là dove la Legge non arriva e chi è meglio per questo se non chi la legge è già abituato a ignorarla o violarla?-

-Ragionamento che non fa una grinza.- interviene una ragazza di colore che si regge su due stampelle -Io e Bandit non ci facciamo problemi a violare la legge se è per una buona causa e per un buon compenso.-

-Non mi aspetto di meno da nessuno di voi… Silhouette, giusto?-

-Non prenderci in giro, Paladin.- interviene il nero chiamato Bandit -Sai benissimo chi siamo tutti e sapevi anche cosa avremmo risposto. Io e Silhouette ci stiamo, ovviamente, anche se temo che non abbiate lavoro per tutti quanti.-

-E sbaglieresti, Bandit, perché invece ho lavoro a sufficienza per tutti voi. Verrete assegnati ad una squadra di sei elementi. Una la comanderò io ed una ciascuno i miei luogotenenti. Spero che non vi dispiaccia viaggiare perché girerete il Mondo.-

-Nessun problema.- rispondono quasi tutti all’unisono.

-Bene, allora ci vedremo domattina per l’assegnazione delle squadre.-

            Il gruppetto si scioglie ma prima che Silhouette e Bandit escano Paladin li richiama:

-Miss Chord, possiamo parlare un attimo?-

            Sorpresa per il tono di Paladin, Silhouette si ferma e si gira dicendo:

-Uh, certo, di che si tratta?-

-Non voglio impicciarmi dei suoi… dei tuoi affari ma per quanto riguarda il tuo problema alle gambe. Oggi la chirurgia ricostruttiva fa miracoli: ci sono chip e innesti bionici. Conosco un paio di chirurghi che potrebbero eseguire l’operazione e il costo sarebbe coperto dalla Justice Inc.-

-Io… ti ringrazio Paladin, ci rifletterò sopra.-

            Escono e Ariel si rivolge a Paladin con un sorrisetto:

-Sei un cuore tenero, sai?-

-Penso solo all’efficienza della squadra. Silhouette è già in gamba così com’è, se riacquistasse il pieno uso delle gambe, sarebbe di ancora maggior valore.-

-Certo, certo.-

            Improvvisamente si accorgono che qualcun altro è rimasto nella stanza: la donna di nome Thundra

-Che possiamo fare per te?- le chiede Rick Mason.

-Sono venuta qui perché ero incuriosita.- spiega lei -Volevo conoscere chi era stato capace di sapere che ero arrivata in questo mondo e dove mi trovavo.-

-La proprietaria della Justice Inc. è una donna dalle mille risorse.- spiega Paladin -E comunque non è difficile trovare una donna che indossa un costume rosso aderente ed è alta quasi due metri e mezzo. E ora che ci hai conosciuti, cosa ci dici?-

-Sono tornata su questo mondo in cerca di avventure, credo di averle trovate.-

-Suppongo che sia un sì alla nostra proposta.-

            Thundra si limita a sorridere ed esce dall’ufficio.

-Mi piace quella donna.- afferma Ariel -La voglio nel mio team.-

-Fai pure.-.

            È andata meglio del previsto, pensa Paladin.

 

            Il Presidente della Commissione di Polizia di San Francisco Robert O’ Hara sta cenando in un ristorante con sua nipote Shanna, suo marito Kevin Plunder e il loro figlio Matthew quando il suo cellulare squilla. Brontolando risponde:

-Si, Paul, cosa c’è? Ne sei sicuro? E dici che quel Sudario sa dove l’hanno portata? Non mi piacciono i vigilanti lo sai, ma se ha ragione, non c’è tempo da perdere e saremmo pazzi a non dargli retta. Uhm a quanto pare il Sindaco mi sta chiamando. Sicuramente vuol dirmi la stessa cosa. Vi raggiungerò sul posto. Certo che voglio farlo, cosa credi? Ci vediamo lì.-

            O’Hara chiude la telefonata e risponde alla chiamata:

-Si, signore. Il Comandante Carson di Codice Blu mi ha appena avvertito. Lo so che è una brutta faccenda ma i nostri ragazzi la risolveranno, stia tranquillo.- chiude la telefonata e borbotta -Figlio di…-

-Guai grossi, immagino.- gli chiede Shanna

-La figlia dello Sceriffo Hines è stata rapita. Quel vigilante, Sudario, dice che è stata una setta di thugs e che sa dove è stata portata.-

-Thugs? Vuoi dire gli strangolatori adoratori di Kalì?-

-Proprio quelli, incredibile vero? Devo andare lì adesso.-

-Noi veniamo con te.-

-Non… non è una faccenda che vi riguardi.-

-Non si discute.- ribatte, deciso Kevin -Verremo anche noi.-

-Il tempo di portare Matt a casa e ti seguiremo.- aggiunge Shanna O’Hara -Come ha detto Kevin, non si discute.-

            E Robert O’Hara sa che sarebbe tempo perso provarci.

 

            L’arrivo al campo base è privo di incidenti. Ogni combattimento è finito ormai e c’è solo l’esaltazione della vittoria ma anche qualcos’altro, qualcosa di indefinibile che i tre ragazzi bianchi e il loro accompagnatore percepiscono bene.

            L’uomo in sahariana si presenta alle guardie:

-Sono Patrick McKenna e il Dottor Crocodile mi sta aspettando.-

-Non è possibile vederlo adesso.- risponde fermamente una delle guardie.

-Ma certo che è possibile.- dice una voce dall’interno.

            Un attimo dopo un uomo di colore esce dalla tenda. Indossa una tipica veste dell’Africa Subsahariana, la sua faccia è percorsa da cicatrici a scaglie, le labbra sono innaturalmente piegate e una benda gli copre l’occhio sinistro.

            Deve essere successo qualcosa dall’ultima volta che l’ha visto, pensa McKenna. L’occhio bionico di Crocodile è sparito e anche la sua mano artificiale è danneggiata. Il trafficante scommetterebbe che c’entrano il suo amico War Machine e magari anche Warwear.[1]

-Mio caro amico McKenna, la Rudyarda è pacificata, abbiamo vinto.- dice l’uomo chiamato Crocodile.

-Mi fa piacere per lei Dottore.- replica McKenna -Lasci che le presenti i miei compagni di viaggio. Jann, Lorna, Jack, questo è Joshua N’Dingi, il Presidente del Mbangawe.-

-Questi sarebbero i giovani che vorrebbero l’autorizzazione per andare a Sud? Sono ormai l'unica autorità che può concederla da questo lato del fiume.- guarda i tre giovani ed in particolare le due ragazze, la bionda e la mora succintamente abbigliate -Portate nomi importanti e ben conosciuti da queste parti, ma non basteranno a proteggervi dai pericoli che vi aspettano.-

            Davvero molto incoraggiante, pensa Lorna Halliwell.

 

 

2.

 

 

            Il letto matrimoniale è decisamente disfatto e Ariel Tremmore, con la testa appoggiata sul petto di Paladin, dice:

-Stai facendo un gioco pericoloso, lo sai, Paul?-

-Sul serio?- ribatte lui in tono ironico.

-Tanto per cominciare, stai ospitando a casa tua una latitante ricercata dalle autorità federali.-[2]

-Non è la prima volta che violo qualche legge e poi che vuoi farci? Non solo ho un debole per le belle donne, ma tu sei pure molto ricca e io sono davvero molto sensibile al fascino del denaro.-

-Idiota!- replica, ridendo, Ariel –Seriamente: credi che quella Cleaver prenderà bene il fatto che hai organizzato quattro squadre composte perlopiù da supercriminali?-

-Anche nella vecchia Justice Inc. c’erano diverse persone dal passato discutibile. Una sola cosa interessa ad Angela Cleaver: che le missioni siano portate a termine felicemente e che i clienti siano soddisfatti. Sui mezzi e le strategie mi ha lasciato carta bianca. Su questo sono stato adamantino: o potevo gestire la faccenda a modo mio o non avrei accettato l’incarico.-

-E pensi davvero di essere capace di gestire quattro missioni in contemporanea?-

-Avrò te, Mason e Raxton e so di potermi fidare.-

-Davvero ti fidi di me?-

-Amo l’azzardo ma so anche quali rischi correre e quali no. Tu sei un rischio calcolato. Sei ricca, hai avuto la tua vendetta, ma come me ami le sfide e questa ti stimola troppo. Ma ora smettiamola di parlare di lavoro e dedichiamoci a passatempi più divertenti,-

-Molto volentieri mio signore e padrone.-

 

            Quando Robert O’Hara giunge sul luogo indicatogli, lo trova circondato da auto e blindati del Dipartimento di Polizia e di quello dello Sceriffo, per tacere dei mezzi della C.H.P.[3] e di Codice Blu, schierato al completo anche se non ci sono, a quanto se ne sa, minacce superumane.

            O’Hara si avvicina al Capo della Polizia e gli chiede:

-Come sta andando Jimmy?-

-Come puoi immaginarti: Bob. Hines è sulla graticola. Non mi è mai stato simpatico, ma lo capisco. Se rapissero uno dei miei figli…-

-Ho sentito che c’è di mezzo Sudario.-

-È stato lui a dare al Tenente Morrell della Omicidi le informazioni che ci hanno permesso di arrivare fin qui. Forse è già dentro.-

-Dovremmo augurarcelo.-

            O’Hara si avvicina al corpulento Sceriffo.

-George…-

-Robert!- esclama Hines -Ti ringrazio di essere qui. Sto impazzendo a non sapere niente di sicuro ma non possiamo tentare un’incursione alla cieca. La vita di Christine è in pericolo.-

            Improvvisamente si ode una specie di brontolio.

-La preoccupazione mi fa sragionare.- dice Hines -Giurerei di aver sentito il ruggito di una tigre, ma non è possibile.-

            Non esserne troppo sicuro, pensa O’Hara.

 

            La donna dai capelli bianchi elegantemente vestita esce dal suo ufficio e percorre rapidamente i pochi passi che la separano dall’ascensore. In pochi minuti è al piano terra e fa un cenno distratto al portiere che la ferma dicendole:

-Hanno lasciato questa per lei, Dottoressa.-

Le porge una busta che la donna prende automaticamente.

-Chi l’ha portata?- chiede.

-Non lo so. Era già sul tavolo quando sono arrivato.-

-Uhm, molto strano. Vediamo cosa c’è.-

            La donna apre la busta e all’interno c’è solo un cartoncino con su disegnato un cigno nero.

-Cos’è, uno scherzo?- borbotta -Dev’essere una specie di pubblicità.-

            Butta via busta e cartoncino e poi esce all’aperto per dirigersi alla sua auto parcheggiata lì vicino. Non ci arriva mai.

            Un oggetto a forma di stella coi bordi affilatissimi le raggiunge la gola e lei, con un espressione stupita, si porta le mani al collo, fa un paio di passi avanti e poi cade a faccia in giù.

            La Dottoressa Bohemia Downes, Scienziato Capo della Mercy Corporation, muore annegata nel proprio sangue prima che riescano a soccorrerla.

 

 

3.

 

 

La sala riunioni è decisamente affollata. Paladin siede a capotavola fiancheggiato a destra da Ariel Tremmore e a sinistra da Rick Mason. Nella fila successiva siedono: a destra Molten e a sinistra il silenzioso Midnight Sun. Gli altri sono tutti schierati su due file, chi seduto e chi in piedi.

-Ebbene, signore e signori…- comincia Paladin -… siamo pronti a cominciare. Mi auguro che abbiate i passaporti in ordine perché, come vi ho già detto, viaggerete parecchio.-

-Mai avuto un passaporto in vita mia.- commenta Callisto.

-Beh, ora ce l’hai, ne avete uno tutti. Perfettamente legale anche se i nomi sono falsi come una moneta da tre dollari.-

            Lancia i documenti attraverso il tavolo e mentre gli interessati li prendono continua illustrando a ciascuno i suoi incarichi.

- Vi ho divisi in quattro squadre. Una andrà in Europa. La comanderà Shock e sarà composta da Siena Blaze, Elettro-Onda, Scarabeo d’Oro, Skein e Thundra. La seconda sarà guidata dall’Agente, comprenderà: Aspide, Copycat, Marko, Silhouette e Bandit e si occuperà di un problema in Centro e Sud America. La terza squadra andrà a sistemare una questione in Asia. La guiderà Molten e con lui verranno Batroc, Black Lotus, Callisto, Daken e Delilah. Ho tenuto per me l’ultima squadra con Malizia, Midnight Sun, l’Uomo Scimmia, Blacklash e Whiplash. Riceverete tutte le appropriate istruzioni dai vostri leader quando sarete in volo.-

-In volo?- esclama quella che si fa chiamare Skein -Volete dire che avete almeno quattro aerei a disposizione? Vi costerà una fortuna.-

-Abbiamo sponsor molto generosi.- è la risposta di Paladin -La partenza è fissata tra due ore. Se avete qualcuno da avvertire o salutare, fatelo finché siete in tempo.-

            Il numeroso gruppo lascia la sala e Paladin resta solo con i suoi luogotenenti. Aziona un telecomando e sul megaschermo incastrato in una parete appare la figura imponente di uomo seduto ad una scrivania, vestito con un gessato nero dagli angoli così definiti che sembra essergli stato disegnato addosso. Tutto, in quell’uomo dai tratti orientaleggianti rivela un essere affilato, di corpo e di logica, uno che è meglio non sottovalutare. Al suo fianco, in piedi, una ragazza con un corpo da modella che indossa un tailleur grigio dalla gonna molto corta, occhiali da sole Ray-Ban eleganti ma severi, scarpe di marca con tacco 12 e sfoggia un caschetto impeccabile di capelli biondi.

-Immagino che abbia sentito tutto, Mr. Thran.- dice Paladin all’uomo alla scrivania

<<Il collegamento era eccellente e le immagini molto definite.>> risponde Alexander Julius Thran, C.E.O.[4] della multinazionale Talon Corporation <<Approvo le sue scelte, Mr. Paladin.>>

-Con l’onorario che ci paga ha il diritto di essere soddisfatto.-

<<Io non ho alcun problema a pagare il giusto compenso per quello che chiedo e quello che chiedo è che la nuova Justice Inc. risolva i miei problemi senza spiacevoli pubblicità per la mia società.>>

-Non posso garantire che tutto filerà liscio ma posso assicurarle che il suo nome e quello della Talon Corporation resteranno fuori dall’attenzione dei media.-

<<La sua parola è la migliore garanzia, Mr. Paladin. Mi fido di lei. Per qualunque cosa le serva contatti pure la mia assistente personale Miss Kirsten Palmer. Arrivederci.>>

            Il collegamento si interrompe e a questo punto Ariel Tremmore commenta:

-Mi piacerebbe sapere quanto è personale quell’assistente. Molto, ci scommetto.-

-Questo non ci riguarda, Ariel, e non ci deve riguardare.- ribatte Paladin -Thran è il nostro committente e la sua vita privata non è affar nostro.-

-Come sei noioso. E poi non me la dai a bere: scommetto che hai già raccolto un dossier su di lui.-

-Non che ci sia molto, è quasi più scarno del mio. Il nonno paterno di Thran era vietnamita e la nonna francese. Suo padre è emigrato negli Stati Uniti e ha sposato un’americana. Nessuno sa dove Thran ha trovato i soldi per fondare la Talon e farne una potenza economica. Fine della storia.-

-Accidenti se è scarno.- commenta Molten -Avrà qualcosa da nascondere?-

-E chi di noi non lo ha?- replica Rick Mason.

            Giusta osservazione, pensa Paladin.

 

            Può darsi che nella liberale San Francisco la vista di una bella donna dai capelli rossi vestita, si fa per dire, con un succinto bikini di leopardo e a piedi nudi non desti molta meraviglia e nemmeno quella dell’uomo biondo con lei che indossa solo un slip di pelle ma anche l’imperturbabilità della città americana più abituata alle stranezze potrebbe essere scossa alla vista dell’imponente tigre dai denti a sciabola, una specie ritenuta estinta da circa 10.000 anni.

            L’uomo e la donna si muovono saltando di tetto in tetto seguiti dall’enorme felino finché non raggiungono la loro meta. Qui si fermano e si guardano cautamente in giro, poi il felino emette un basso ruggito e l’uomo biondo dice:

-Sì, Zabu, ho sentito anch’io la sua presenza. Puoi uscire dal tuo nascondiglio, Uomo Ragno.-

            Da dietro un camino spunta una figura che indossa un costume rosso il cui design è ispirato a quello dell’Uomo Ragno.

-Ci hai quasi azzeccato, Ka-Zar.- dice.

            L’uomo chiamato Ka-Zar squadra il nuovo venuto e dice:

-Tu non sei l’Uomo Ragno ma il tuo odore è molto simile. Sei forse il suo gemello?-

-Storia lunga e complicata.- ribatte l’altro -Ne parliamo magari un’altra volta. Puoi chiamarmi Ragno Rosso ed è ovvio che tu e tua moglie Shanna siete qui per il mio stesso motivo, quindi che ne dite di collaborare?-

-Io direi che sarebbe un’ottima idea.- dice, planando sul tetto un’altra figura in costume, quella della supereroina nota come Donna Ragno.

-Questo tetto sta diventando molto affollato.- commenta Shanna O’Hara.

 

            Joy Meachum riprende i sensi per rendersi conto di essere legata al letto, nuda. I ricordi della notte appena trascorsa le tornano prepotenti quando vede l’uomo seduto accanto a lei.

-Che tu sia maledetto, Davos!- urla -Voglio vederti morto mi hai capito? Morto!-

            Davos, il Serpente d’Acciaio, si alza in piedi e si allaccia con calma la bandana che gli funge da maschera.

-Urla pure la tua rabbia, Joy.- dice con voce tranquilla -Quando Danny Rand ti vedrà, proverà la stessa rabbia e mi verrà a cercare e allora io lo ucciderò.-

 

 

4.

 

 

            A bordo del Jet appena sollevatosi in volo dall’Aeroporto di Teterboro, New Jersey, Paladin squadra i tre uomini e le due donne che ha scelto nel suo team e poi chiede:

-Conoscete lo Zilnawa?-

-Mai sentito nominare.- ammette candidamente quello che si fa chiamare Blacklash.

            Veste una tenuta che è reminiscente ?? di quella di un dominatore sadomaso: petto praticamente nudo, pantaloni aderenti in pelle nera, cappuccio di pelle sul volto e naturalmente la frusta, il fisico è un fascio di muscoli che parla di ore in palestra e di steroidi.

-Idem per me.- aggiunge Whiplash. Il suo costume fa il paio con quello dell’uomo accanto a lui: fisico tonico, corpetto, perizoma e stivali di pelle nera, maschera che le lascia scoperta la zona intorno alle labbra e lascia uscire una coda di cavallo di capelli rossi, per tacere dell’immancabile frusta.

            Paladin ripassa mentalmente quello che sa di entrambi: quando l’originale Whiplash, che per un certo periodo aveva usato anche il nome Blacklash, aveva deciso di ritirarsi a vita privata aveva ceduto il suo equipaggiamento alla donna che, assunto il nome di Whiplash, aveva affrontato Iron Man almeno un paio di volte cavandosela abbastanza bene. Sembra divertirsi nel suo ruolo di supercriminale, ma conosce il valore di una buona ritirata al momento giusto e questo è bene. Paladin non ha bisogno di chi ama il rischio per il rischio

            L’uomo è comparso da poco usando il nome Blacklash ma si è fatto già un nome tra i sicari a pagamento e la fama di quello che ama il sangue e la violenza. Uccidere non gli crea problemi e questo è un vantaggio per certi versi e un problema in altri. Il suo vero nome e l’eventuale legame con Whiplash non sono noti… tranne che a Paladin e a chi ha raccolto le informazioni che lo hanno portato a scegliere entrambi.

            Sta per spiegare cos’è lo Zilnawa quando il gigante di colore vestito con la pelle di un gorilla albino interviene:

-Bianchi ignoranti. Lo Zilnawa è una piccola nazione dell’Africa subtropicale, praticamente una Città-Stato dotata di enormi ricchezze e, di fatto, sotto il controllo della multinazionale che l’ha creata, la Talon Corporation.-

-Grazie M’Baku.- commenta Paladin.

            M’Baku l’Uomo Scimmia, è stato Reggente e Primo Ministro di Wakanda almeno finché non ha tentato di conquistare il trono per se stesso ed è stato costretto all’esilio.[5] Sotto quel fascio di muscoli c’è, inaspettato, il cervello di uno stratega. Anche la donna accanto a lui è Wakandana. Il suo nome è Nakia ma ora si fa chiamare Malizia, era una delle Dora Milaje, le speciali guardie del corpo femminili del sovrano di Wakanda, di cui sono anche una sorta di concubine almeno sino al suo matrimonio. Nakia voleva di più e aveva tentato di uccidere la promessa sposa di T’Challa, grosso errore. Ora è una donna senza patria che vende le sue non indifferenti capacità di guerriera al miglior offerente. Non parla quasi mai ed in questo sta bene con Midnight Sun, l’enigmatico guerriero africano che nasconde sotto una maschera il volto sfregiato e la cui laringe è stata spezzata in un combattimento in cui era stato dato per morto.[6]

            Paladin riprende a parlare:

-Lo Zilnawa è una nazione altamente tecnologicizzata ed è vero che è praticamente posseduta dalla Talon Corporation. Quest’uomo…- su un monitor appare l’immagine di un uomo di colore di circa 35 anni costruito come un quarterback, il volto granitico decorato da una barba nerissima, curata e folta -… è il Presidente dello Zilnawa, Abner K’auna, eletto praticamente all’unanimità, anche perché era il candidato unico, nella primissima elezione presidenziale dello Zilnawa.-

-Viva la democrazia.- commenta, sarcastico, Blacklash.

            Paladin lo ignora e prosegue:

-K’auna è una specie di ragazzo-prodigio, laureato a Yale a pieni voti, all’età di 27 anni era già socio a pieno titolo di Steiner, Garoux & Wolff, uno dei più importanti studi legali del mondo… nonché rappresentante legale della Talon.-

-Sorpresa, sorpresa.- commenta Whiplash.

-K’auna è scomparso circa una settimana fa e il potere è stato assunto ad interim dal suo vice Jonas M’boko. Il principale sospettato è quest’uomo.- un’altra immagine appare sullo schermo. -Moses Magnum, Etiope di nascita e americano di adozione, mercante d’armi, terrorista, è stato artificialmente mutato ed ora è in grado di provocare terremoti, un uomo da non sottovalutare. Per lui mettere le mani sulle risorse dello Zilnawa sarebbe un vero affare. Ma non è l’unico da cui dobbiamo guardarci.- Un’altra immagine ben più inquietante appare sullo schermo -Joshua N’Dingi, presidente del Mbangawe. Lo chiamano Dottor Crocodile per via delle cicatrici a scaglie simili a quelle di un coccodrillo e di ampie mutilazioni, compensate da protesi bioniche. Recentemente ha conquistato la Rudyarda, che ha prontamente ribattezzato Kitara, ed intende annetterla al Mbangawi. In più, pare che ci sia lui dietro la recente rivoluzione in Dabar, un piccolo Stato stretto fra il Kenya e il Sudan, e che questa donna…- lo schermo rimanda l’immagine di una donna di colore molto bella, alta, dai corti capelli neri, gli occhi pure neri e profondi, il volto segnato da una cicatrice sulla guancia sinistra ma ancora attraente, il corpo forte, ben delineato e vestito da un’uniforme kaki con baschetto nero -… Akua Kirabo, l’unica e sola leader del Movimento di Liberazione Popolare del Dabar, altrimenti noto come Leoni Neri, e attuale Presidente del Dabar dopo che i Leoni Neri hanno preso il potere mesi fa. Gli ultimi rapporti delle agenzie di intelligence dicono che sta negoziando un’unione col Mbangawi. Le forze di Difesa dello Zilnawa, le FSDN, sono certe che K’auna è detenuto lì.-

-Il coccodrillo ha fame.- commenta Whiplash in tono ironico.

-Conosco tutta la situazione.- interviene l’Uomo Scimmia -Mi chiedo solo perché interessi a noi. Ho già capito che siamo stati assunti dalla Talon Corporation, ma perché?-

-Semplice: dobbiamo rintracciare e liberare il Presidente dello Zilnawa e bloccare i piani di Magnum e N’Dingi.- risponde Paladin.

-Pensavo che per queste faccende lo Zilnawa avesse un proprio supergruppo: i Campioni.-

-Ed è questo il punto: i Campioni si trovavano in Dabar al momento della presa del potere di Akua Kirabo… e sono scomparsi.-

-Quindi saremo in sei contro le forze di uno Stato, forse due?- chiede Blacklash.

-Sostanzialmente sì.- risponde Paladin.

-Mi piace.-

            Bell’atteggiamento, pensa Paladin.

 

            Ci vuole quasi l’intera giornata perché la trovino ed accade solo perché Jeryn Hogarth era preoccupato per la sua lunga assenza dall’ufficio. Dopo aver tentato ripetutamente di chiamarla al cellulare senza mai ricevere risposta, il corpulento avvocato ha deciso di agire personalmente.

Usando la sua chiave d’emergenza entra nell’attico in cima al palazzo della Rand-Meachum e chiama:

-Joy!-

            Nessuna risposta. Magari ha solo avuto una notte movimentata e ora sta dormendo della grossa. Sì, deve essere così, per forza. Jeryn chiama ancora:

-Joy, sei qui?-

            La porta della camera da letto è socchiusa. Hogarth la spinge ed entra. Quel che vede lo fa impallidire: Joy Meachum è legata al letto, nuda, con la bocca imbavagliata ed è evidente che i giochi erotici non c’entrano niente.

            Hogarth le corre vicino, le toglie il bavaglio e comincia a liberarla dalle corde.

-Jeryn… grazie a Dio… sei… venuto.- mormora lei a fatica.

-Chi è stato Joy?- chiede l’avvocato -Chi ti ha fatto questo?-

            Con un filo di voce, Joy risponde:

-Davos!-

 

            La ragazzina ha paura e ne ha ben ragione. Non ha capito tutto quello che quei tizi hanno detto in un misto di Inglese e di una lingua straniera a lei incomprensibile, ma è abbastanza certa di aver capito la parola “sacrificio”. Non parlavano di sacrificarsi, ci scommette, ma di sacrificare qualcuno: lei.

            Poi è successo qualcosa, lei non sa bene cosa, ma ha messo in agitazione quei tizi col turbante. Parlano di polizia. L’hanno trovata allora? Suo padre deve essersi dato da fare per rintracciarla.

            Sente su di sé lo sguardo ostile degli Indiani. Non vorranno mica ucciderla? Non possono. Lei sa come vanno queste cose: è un ostaggio prezioso e la useranno per trattare.

            Sta sognando o qualcosa sta spuntando dalle ombre? Ma cosa o chi è? Un aiuto per lei o per loro?

Christine Hines ha ancora paura.

 

 

5.

 

 

            La sala d’aspetto del pronto soccorso dello Stark Memorial Hospital a Manhattan è decisamente affollata. Jane Foster conta almeno undici persone e qualcuna di loro non può non attirare la sua attenzione. Per esempio Luke Cage e le sue socie Misty Knight e Colleen Wing, le cosiddette Figlie del Drago, con le loro tutine attillare. Ma anche i quattro orientali, due uomini e due donne, che si tengono in disparte. Possono anche indossare vestiti comuni, su misura probabilmente per quello che sembra un lottatore di sumo grosso come una montagna, ma lei sente qualcosa di indefinibile in loro… o forse la sua è solo paranoia.

            Jane accantona i suoi pensieri e si rivolge ai tre uomini e alla giovane donna davanti a lei:

-Le condizioni di Miss Meachum sono buone, almeno dal punto di vista fisico e potremmo dimetterla già domattina.-

-Ma? Perché c’è un ma, giusto dottoressa?- chiede Danny Rand, faccia da bravo ragazzo, capelli biondi, occhi azzurri e sinceri.

-Ve lo dico perché lei stessa mi ha autorizzato a comunicarvelo: è stata violentata ripetutamente.-

            Danny Rand abbassa la testa. Jane ha la sensazione che voglia dire qualcosa ma si limita a stringere le labbra. Serra i pugni e Jane giurerebbe di averli visti brillare ma è durato meno di un secondo e forse è stata solo un’illusione ottica.

-Ha detto chi è stato?- chiede Miranda Rand, bionda come il fratello. La sua voce è dura.

            Alle sue spalle un uomo vestito di scuro, calvo, occhi grigi e sguardo penetrante le stringe le spalle con fare protettivo. Si è presentato come John Aman.

-Ha fatto il nome di un certo Davos.- risponde Jane.

-Lo stesso che ha fatto a me.- aggiunge l’uomo corpulento, un avvocato di nome Jeryn Hogarth.

-Lo conoscete?- chiede Jane.

            Nessuna risposta. La dottoressa aggiunge:

-In ogni caso, ho già avvertito l’Unità Vittime Speciali di Manhattan. Ve la sbrigherete con loro.-

-Dica a Benson e Stabler che possono risparmiarsi la fatica.- interviene Cage -Ci occuperemo noi di quel figlio di p...-

-Datti una calmata, Luke.- ribatte Danny, poi si rivolge a Jane -Pensi lei a tutto per favore. Uno di noi resterà qui per accompagnare Joy a casa… o dovunque vorrà andare… non appena la dimetterete.-

-Me ne occuperò io.- interviene Misty Knight.

            Danny le rivolge uno sguardo stupito poi le dice:

-Credevo volessi partecipare alla caccia a Davos.-

            Misty rimane un attimo silenziosa, poi dice:

-Posso parlarti in privato… da solo?-

            Si allontanano e Danny chiede:

-Cosa c’è di tanto riservato?-

            Misty fa un lungo sospiro e poi risponde:

-Forse non è il momento giusto per dirtelo, ma sono incinta.-

Danny rimane senza parole.

 

Lorna Halliwell è la prima a rompere il silenzio mentre la Jeep percorre una strada dissestata diretta verso l’unico aeroporto funzionante in questa parte dell’Africa Sud Occidentale.

-Che sta succedendo da queste parti?-

-Semplicemente la Rudyarda non esiste più.- risponde Patrick McKenna -Sarà presto annessa al Mbangawi con il nuovo nome di Kitara, il referendum promesso da N’Dingi è solo una formalità. Si dice che lo stesso accadrà entro breve al Dabar, lo Stato confinante.-

-Insomma, N’Dingi è un piccolo Napoleone.- commenta Jane Mahoney.

-Qualcosa del genere. Volete sempre andare da quelli parti?-

-Decisamente sì.- risponde Jack Porter -Siete d’accordo, ragazze?-

            Sia Lorna che Jann annuiscono vigorosamente.

 

San Francisco, California.

Appare dal nulla o quasi. Il dito sulle labbra ad intimare alla prigioniera di fare silenzio, poi le tende la mano e sussurra:

-Non abbia paura, Miss Hines, sono un amico e sono qui per salvarla. Mi dia la mano e la porterò via di qui.-

-Ma… ma come?-

-Si fidi di me, io…-

            Prima che Sudario possa finire la frase, qualcosa lo colpisce sbattendolo contro una parete. I suoi sensi superumani non l’hanno percepito finché non è stato troppo tardi, ma com’è possibile?

C’è qualcosa, o meglio: qualcuno, di molto grosso e potente che dice una sola parola:

-Morirai!-

            E potrebbe avere il potere di dar seguito alle sue minacce.

 

 

CONTINUA

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Cosa dire? Sostanzialmente una presentazione di tutti i personaggi presenti in questa storia.

1)    Innanzitutto un sincero e sentito ringraziamento a Valerio Pastore a cui si debbono la creazione della Justice Inc. da me rivitalizzata e molti concetti e personaggi di questo e dei prossimi episodi. Forse Valerio potrebbe non essere molto soddisfatto del modo in cui concluderò le sue trame ma spero che apprezzi il fatto che non sono state dimenticate. -_^

2)     L’Uomo Scimmia, alias M’Baku è stato creato da Roy Thomas & John Buscema su Avengers Vol. 1° #62, datato febbraio 1969.

3)     Midnight Sun, alias M’Nai è stato creato da Steve Englehart & Jim Starlin su Marvel Special Edition #16 datato febbraio 1974 col nome di Mezzanotte e rivitalizzato (è proprio il caso dj di dirlo) da Steve Englehart & Ron Lim su Silver Surfer Vol. 3° #29 datato novembre 1989.

4)    Malizia, alias Nakia, la seconda avversaria di Pantera Nera ad usare questo nome è un personaggio creato da Christopher Priest & Mark Texeira su Black Panther Vol. 4°  #1 datato novembre 1998.

5)    Whiplash II è stata sostanzialmente creata da Fabio Volino su Difensori MIT e di lei non si sa nulla per il suo look mi sono rifatto all’omonimo personaggio introdotto da Fabian Nicieza & Tom Grummett su Thunderbolts Vol. 1° 104 datato settembre 2006.

6)     Blacklash è alla sua prima apparizione ed è ispirato all’omonimo personaggio creato sempre da Fabian Nicieza & Tom Grummett su Thunderbolts Vol. 1° 104 datato settembre 2006. Se la sua storia e il suo legame con Whiplash saranno gli stessi che in quella serie lo vedremo.

7)    La citazione dei Detective Olivia Benson e Elliot Stabler è una strizzatina d’occhio alla serie TV “Law & Order: Special Victims Unit” . -_^

8)    Il titolo, invece è un omaggio alla serie televisiva western “Have gun - will travel”, andata in onda dal 1957 al 1963 il cui protagonista era una sorta di cavaliere di ventura a pagamento che si faceva chiamare Paladin. Mi sono sempre chiesto se Jim Shooter non si sia ispirato a lui per creare il suo mercenario.

Nel prossimo episodio: il Team di Paladin deve scoprire il fato del Presidente dello Zilnawa e dei suoi Campioni, ma cosa è veramente avvenuto a quel supergruppo? E qual è il ruolo del Dottor Crocodile nella vicenda? In più: Iron Fist cerca vendetta e Sudario scopre che avere all0eati fa sempre comodo.

 

 

Carlo



[1] Come spiegato su Iron Man MIT #70.

[2] Per fatti avvenuti su Devil MIT #60.

[3] California Highway Patrol, la Polizia Stradale di Stato della California, resa famosa in tutto il Mondo dal telefilm CHiPs.

[4] Chief Executive Officer.

[5] Nell’ormai leggendario Avengers Vol. 1° #62 (In Italia su Thor, Corno, #74).

[6] Nientemeno che su Marvel Special Edition #16 (In Italia su Shang Chi, Corno, #2)